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          Ebola
          in Repubblica Democratica del Congo.Epidemia quasi sotto controllo: ora è
          necessaria una stretta vigilanza
 
 Kinshasa /
        Roma, 1 Ottobre 2007 – Medici Senza Frontiere (MSF) ha registrato
        una diminuzione nel numero di persone ammesse nell’unità di
        isolamento a Kampungu, un villaggio di 9mila abitanti, epicentro
        dell’epidemia di Ebola attualmente in corso nella Repubblica
        Democratica del Congo.
 “Tre pazienti positivi al
        test dell’Ebola sono stati ammessi la scorsa settimana, l’ultimo
        sabato” afferma il dottor Michel Van Herp epidemiologo di MSF. “Siamo
        ormai vicini ad avere l’epidemia sotto controllo. Ma rimaniamo vigili
        perché il virus sta ancora circolando in alcuni villaggi vicini. Inoltre
        poiché il periodo di incubazione dell’Ebola può arrivare a tre
        settimane ci potrebbero essere persone infettate ma che non hanno ancora
        sviluppato i sintomi”.
 
 I tre pazienti attualmente seguiti
        dall’equipe medica di MSF sono gli ultimi dei 32 ammessi dall’inizio
        di settembre. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
        dall’inizio di maggio sono stati registrati 384 casi sospetti, di
        questi 176 sono morti. Dei 53 prelievi sanguigni effettuati, 23 sono
        risultati positivi al virus Ebola. Altre malattie con sintomi simili a
        quelli della prima fase dell’Ebola stanno imperversando in questa
        regione della provincia del Kasai occidentale: malaria, shigella e
        febbre tifoide.
 
 La febbre emorragica del virus
        Ebola è una malattia estremamente contagiosa, per la quale non esistono
        vaccini o cure. Il virus Ebola del tipo Zaire uccide dal 70 al 90% delle
        persone contagiate. Per questo le attività di MSF si concentrano
        nell’isolare le persone infette, reidratarle e alleviare le
        sofferenze, questo aiuta alcuni di loro a guarire. Per contenere
        l’epidemia è anche importante identificare gli altri casi e
        individuare coloro che sono stati in contatto con persone sospette di
        essere infette.
 
 “Una riduzione della catena
        di trasmissione della malattia è stata possibile grazie a queste misure
        e grazie a pratiche sicure per il seppellimento dei morti”
        aggiunge Van Herp. “Inoltre la collaborazione con un laboratorio
        del Centro di Controllo delle Malattie installato a Luebo, a 16 km da
        Kampungu, ora permette una diagnosi in 24 ore”.
  
 La prima equipe
        di MSF è arrivata il 2 settembre. Attualmente 17 specialisti
        internazionali e circa 50 congolesi hanno allestito due unità di
        isolamento a Kampungu e a Luebo. MSF sta lavorando insieme alle autorità
        congolesi, all’OMS e ad altre organizzazioni.
 Ogni giorno MSF visita i centri di
        salute di circa 20 villaggi, situati in un raggio di 30 chilometri
        attorno a Kmpungu. Il personale MSF ha formato operatori sanitari e
        distribuito medicinali e materiale protettivo: poiché il virus si
        diffonde facilmente tramite i liquidi corporei gli operatori che
        trasportano i corpi sono estremamente a rischio. Inoltre 35 operatori
        comunitari sono stato formati per portare informazioni alla popolazione
        sulla prevenzione del virus.
 
 Tuttavia alcuni villaggi
        estremamente isolati rimangono difficili da raggiungere, come Tchtala e
        Kalombay dove alcuni casi sospetti di Ebola sono stati registrati.
        Alcuni logisti di MSF, insieme alla popolazione, stanno ricostruendo
        ponti e piste per rendere possibile il trasporto urgente dei malati
        all’unità di isolamento.
 
 Per informazioni e interviste:
 Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere
        - 06 4486921 – Cell: 335 8489761
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