 
          
            COMUNICATO
            STAMPA DI MEDICI SENZA FRONTIERE
            
            Camerun,
            situazione nutrizionale critica
            per i rifugiati centrafricani
 
          La
          mortalità e la situazione medico-nutrizionale dei rifugiati fuggiti
          in Camerun da oltre un anno dal conflitto in Repubblica Centrafricana
          ha superato la soglia d’urgenza. In risposta a questa situazione,
          MSF ha iniziato una distribuzione di cibo mirata per rispondere ai
          bisogni vitali di questa popolazione in pericolo. La mobilitazione
          rapida di altri attori umanitari è più che mai necessaria.
          
          Yaoundé / Roma, 1 agosto
          2007 – La
          guerra civile e la violenza che martoriano la Repubblica Centrafricana
          hanno provocato l’esodo di quasi 78mila persone, secondo l’Alto
          Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (ACNUR), verso il
          Ciad, il Sudan e il Camerun. Dal 2006, più di 26mila perone
          appartenenti alla tribù nomade Bororo sono state costrette a
          rifugiarsi in oltre 59 siti lungo la frontiera orientale del Camerun.
          Dopo un anno senza alcuna assistenza significativa, né protezione
          sufficiente, queste popolazioni sono ormai entrate in un ciclo di
          vulnerabilità che si è tradotto, durante gli ultimi mesi, in un
          grave deterioramento della loro situazione medico-nutrizionale.
          
          Nella città di Gbiti, nella
          Provincia Orientale, i risultati di un’inchiesta nutrizionale
          realizzata su 771 bambini dai 6 mesi ai 5 anni mostrano uno tasso di
          malnutrizione acuta severa del 3,9% e uno di malnutrizione acuta
          moderata del 7,4%. I dati sono ancora più gravi per i bambini dai 5
          ai 10 anni, con un tasso di malnutrizione acuta severa al 7,5% e
          moderata al 16,3%. Poiché i bambini piccoli sono i più vulnerabili
          alla malnutrizione,  questi dati riflettono il peggioramento
          generale della situazione nutrizionale di queste popolazioni e il
          ritardo nell’invio di aiuti umanitari. Inoltre, i tassi di mortalità
          nelle località attorno a Ngaoui, Ndokayo e Gbiti (Provincia
          Orientale) – tra i 3 e i 7 morti ogni 10mila abitanti al giorno, che
          è dalle 3 alle 7 volte superiore alla soglia d’emergenza di 1 morto
          ogni 10mila abitanti al giorno – sono allarmanti e costituiscono uno
          dei segni visibili della sofferenza di questi rifugiati.
          
          “La situazione di queste
          persone ha raggiunto un livello critico in termini di nutrizione”, ha
          sottolineato Christian Captier, responsabile di Medici Senza
          Frontiere.
          
          Per fare fronte a questa
          situazione, MSF ha avviato una distribuzione di aiuti alimentari
          supplementari nella Provincia Orientale, dove 2'398 persone (bambini
          sotto i dieci anni e le loro madri) hanno già ricevuto 12 tonnellate
          di cibo in 3 località – in attesa che le Nazioni Unite inizino a
          coordinare la distribuzione generale di cibo. Nel corso delle
          distribuzioni, MSF verifica lo stato nutrizionale dei bambini e, in
          collaborazione con il Ministero della salute del Camerun, offre un
          trattamento medico e nutrizionale ai casi più gravi.
          
          MSF esprime la sua profonda
          preoccupazione e chiede alle organizzazioni umanitarie di agire quanto
          prima per fornire assistenza medica e nutrizionale a queste
          popolazioni.
          
          MSF è presente in Camerun
          dal 1984 e gestisce, in collaborazione col Ministero della salute,
          progetti di lotta all’HIV/AIDS a Yaoundé e Douala. Un’equipe
          lavora inoltre all’ospedale di Akonolinga per la cura dell’ulcera
          di Buruli, una malattia dimenticata.
          
          Nella Repubblica
          Centrafricana, Medici Senza Frontiere offre cure primarie e
          secondarie alle persone colpite dal conflitto nel nord del paese a
          Paoua, Markounda, Boguila, Kabo, Batangafo e Birao.
          
          
          Per informazioni:
          Andrea Pontiroli - Ufficio
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