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Terremoto in
Perù: migliaia di persone
ancora abbandonate
Mentre la
situazione delle vittime è praticamente scomparsa dalle agende dei
media internazionali, e molte organizzazioni di soccorso hanno
iniziato ad abbandonare la zona, le popolazioni continuano ad avere un
disperato bisogno di assistenza
Pisco /
Roma, 28 agosto 2007
– “Ero completamente scioccato da quello che ho visto nella
città di Guadalupe, sembrava fosse passato un giorno dal terremoto. Nel
centro della città, il 95% delle case sono state distrutte o gravemente
danneggiate, e le persone vivono nelle strade in condizioni igieniche
terribili… Nessun aiuto è giunto a Guadalupe, nonostante si trovi
sulla Pan-Americana, la principale strada del paese”, afferma Luis
Encinas, coordinatore dei programmi di emergenza di MSF, che ha guidato
il team di MSF che sabato scorso si è recato a Guadalupe, una città di
12mila abitanti 100 km a sud-est di Pisco, nei sobborghi della città di
Ica.
Ica è stata gravemente
danneggiata ma la situazione sta lentamente migliorando e gli ospedali
sono in grado di fare fronte ai principali bisogni medici. Tuttavia, la
situazione a Guadalupe è estremamente precaria. Circa 10'200 persone
sono state colpite dal terremoto dell’ottavo grado del 15 agosto.
L’unico centro di salute ha avuto una crescita del 250% nel numero di
consultazioni. I medici di MSF hanno subito offerto assistenza medica ai
pazienti, donato farmaci, materiale medico e coperte.
“Abbiamo visitato alcune case
e abbiamo incontrato questa donna che era schiacciata sotto un muro con
la sua bimba tra le braccia quando la sua casa è crollata”, racconta
il dottor Loreto Barcelo, responsabile medico di MSF. “La donna si
è rotta il piede e la bimba ha sofferto di fratture multiple al bacino.
Tuttavia, la bimba aveva ricevuto solo un cerotto ed era stata dimessa
in 48 ore. La madre, che aveva bisogno di un intervento chirurgico
ortopedico, non è stata probabilmente nemmeno curata poiché il
personale sanitario era oberato di lavoro”. Oggi, mentre il resto
della famiglia trascorre le notti in strada nel timore di un altro
terremoto, entrambi sono privi di letto, senza aiuto, nella sola parte
della casa ancora in piedi.
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Questo esempio
illustra anche le terribili conseguenze del terremoto sulla salute
mentale delle persone. “Dopo oltre dieci giorni senza ricevere
aiuti, talvolta costrette a vivere insieme ad altre 40 persone in una
tenda, queste persone si sentono abbandonate, non si sentono
riconosciute come vittime di un terremoto”, afferma Zohra Abaakouk,
responsabile del programma di salute mentale. “Ma cercano di
organizzarsi come meglio possono, nonostante il dolore, i problemi a
dormire, le paure e le ansie…”. Un’equipe di psicologi di MSF
ha immediatamente iniziato a fornire un supporto psico-sociale per
alleviare la sofferenza di queste persone e prevenire un peggioramento
del loro stato di salute mentale. Gli psicologi organizzano sessioni
psico-educative di gruppo, chiamate “charlas”, e colloqui
individuali quando necessari.
Nei rifugi improvvisati fatti di
cartone e lenzuola di fronte alle loro case distrutte, le famiglie
vivono al freddo e in condizioni non igieniche. Non hanno latrine, acqua
potabile e nessuno vero spazio per potersi lavare. MSF realizzerà uno
“spazio benessere” con accesso all’acqua, strutture per lavarsi e
latrine, in modo che le persone possano vivere in condizioni
accettabili. Inoltre, questa settimana inizierà una distribuzione di
coperte e altri generi di soccorso.
Luis Encinas, coordinatore dei
programmi di emergenza di MSF, esprime tutta la sua preoccupazione: “A
quasi due settimane dal terremoto in Perù, la situazione delle vittime
è praticamente scomparsa dall’agenda dei media internazionali, mentre
sul terreno molte organizzazioni di soccorso hanno iniziato ad
abbandonare la zona. Tuttavia, le equipe di MSF continuano a trovare
popolazioni che hanno un disperato bisogno di assistenza, e che sono
state dimenticate. La situazione è inaccettabile. C’è un bisogno
urgente di interventi per aiutare queste persone".
In Perù, 25 operatori di MSF,
peruviani e internazionali, lavorano per fornire assistenza alle persone
colpite dal terremoto. Le attività di MSF si concentrano
sull’assistenza psicologica, l’assistenza medica, la distribuzione
di generi di soccorso e attività legate all’acqua e all’igiene. Le
equipe stanno lavorando a Pisco, nelle zone più colpite a est e a
Guadalupe (sud-est).
Per informazioni e interviste:
Andrea Pontiroli - Ufficio stampa di Medici Senza
Frontiere - 06 4486921
Cell: 335 8489761 andrea.pontiroli@rome.msf.org
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