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Le principali pronunce del Consiglio di Stato in adunanza Plenaria

<<Tra la dichiarazione di pubblica utilità, connessa all'approvazione del piano di zona, e l'effettiva occupazione delle aree può intercorrere un notevole lasso di tempo (fino a 18 anni), sicchè permane l'esigenza, prima di procedere all'occupazione, di verificare la permanenza nel bene dei caratteri di idoneità originariamente ravvisati ovvero di correggere errori di valutazione originariamente verificatisi e a tale esigenza assolve la previa redazione dello stato di consistenza, che altrimenti verrebbe rimessa alla mera discrezionalità dell'amministrazione con la possibile conseguenza che errori o sopravvenienze ostative emergerebbero solo dopo l'emanazione del decreto di occupazione. L'autorità che dispone l'occupazione d'urgenza, pur se vincolata quanto alla dichiarazione di pubblica utilità e indifferibilità ed urgenza dell'opera, é tuttavia tenuta a valutare la legittimità dell'occupazione sotto altri profili quali l'esistenza o la sopravvenienza di fatti o provvedimenti preclusivi.>> (Cons. di Stato, ad. Plen., 6 ottobre 1995, n. 29)

<<Le disposizioni relative alle occupazioni d'urgenza contenute nell'art. 3 della L. 3 gennaio 1978, n. 1, che prescrivono, tra l'altro, la redazione dello stato di consistenza dopo l'adozione del decreto autorizzativo della occupazione, concernono le sole ipotesi di realizzazione di opere propriamente "pubbliche"; pertanto, esse non si applicano per l'esecuzione di case economiche e popolari di natura privata (nella specie da parte di impresa di costruzioni), per le quali continua a valere la regola, sancita dall'art. 71 L. 25 giugno 1865, n. 2359, della "previetà'" della formazione dello stato predetto rispetto all'emanazione del decreto>>

(Cons. di Stato, ad. Plen., 13 dicembre 1995, n. 35)

<<L'occupazione appropriativa del terreno, con definitiva perdita da parte del privato di tutte le facoltà inerenti al diritto di proprietà, si perfeziona quando il bene subisce alterazioni fisiche e funzionali non emendabili quali, in particolare, quelle derivanti dalla ultimazione sostanziale dell'opera pubblica programmata, vale a dire dalla realizzazione di essa in tutte le componenti essenziali, anche se necessitino completamenti e rifiniture per la sua effettiva destinazione a fini pubblici.>>

(Cons. di Stato, ad. Plen., 7 febbraio 1996, n. 1)

<<In materia di espropriazione per pubblica utilità, la partecipazione al procedimento espropriativo di cui agli articoli 7 e 8 Legge 7 agosto 1990 n. 241, é applicabile al procedimento espropriativo ma non al procedimento di occupazione d'urgenza, e ciò proprio al fine di garantire la celerità del procedimento stesso.>> (Cons. di Stato, ad. Plen.,15 settembre 1999, n. 14)

<<Premesso che nel procedimento di formazione dell’approvazione di un progetto di opera pubblica nell’ipotesi di omissione delle misure di partecipazione di cui all’art. 10 Legge 22 ottobre 1971, n. 865, il provvedimento è illegittimo, nel caso di occupazione d’urgenza preordinata all’espropriazione, suo presupposto di legittimità è non solo una dichiarazione di urgenza e indifferibilità dell’opera, ma altresì una dichiarazione di pubblica utilità valida ed efficace; pertanto, l’annullamento dell’approvazione del progetto, nel quale è insita la dichiarazione di pubblica utilità, determina il travolgimento dell’occupazione d’urgenza per illegittimità derivata.>> (Cons. di Stato, ad. Plen., 24.1.2000, n. 2 - 3)

<<L’azione di risarcimento danni è ammissibile solo nel caso in cui l’atto amministrativo illegittimo sia stato impugnato nei termini di legge; ne consegue pertanto che il giudice amministrativo non ha il potere di disapplicare un provvedimento amministrativo illegittimo non impugnato nei termini, ancorché solo al fine del risarcimento del danno.>>

(Cons. di Stato, ad. Plen., 26 marzo 2003, n. 4).

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